"Da qualche tempo distinguo il termine industrial design dalla parola design,che in inglese significa progettare. Si potrebbe progettare anche un assalto al teatro di Mosca; invece c'è un disegno particolare, specifico, che è quello che si fa per l'industria, per la produzione, per i mercati: questo è disegno industriale." Ettore Sottsass

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martedì 11 gennaio 2011

Futurismo: libri indistruttibili

Furono i futuristi i primi ideatori di libri “indistruttibili”: Dinamo Azari, nel 1927, dota la legatura del libro di Fortunato Depero Depero futurista di bulloni e copiglie che rendono il volume forte come lo sportello di una macchina o di un aeroplano; ai futuristi si deve poi l’invenzione del libro di latta.
I primi esemplari: Parole in libertà futuriste olfattive tattili termiche (1932) di Marinetti e d’Albisola e L’anguria lirica (1934) di d’Albisola e Munari.


Nel 1927 il futurista  Fortunato Depero forgia un libro di tipo radicalmente nuovo, tramite il quale - usando le tecniche di comunicazione pubblicitaria nelle quali era già un maestro (anche se non sempre compreso) - presentare ad un possibile target della sua "Casa d'arte futurista Depero" l'insieme delle multiformi attività sviluppate dall'artista. Oltre che per la bellezza tipografica, questo volume è importante anche come primo esempio di un nuovo rapporto "totale" fra artista e libro: data l'unitarietà dell'ispirazione artistica che lo genera, in questo libro forma e contenuto si fondono completamente.
  

Il passo finale verso il libro-oggetto, lo compie il ligure Tullio d'Albisola, usando per le pagine, invece della carta, lamine di ferro-stagno litografato a colori, grazie alla collaborazione della ditta savonese Lito-latta, che produceva scatole metalliche per conserve almentari.
Particolarmente affascinante la prima lito-latta Parole in libertà futuriste olfattive tattili termiche, che combina testi paroliberi di Marinetti con una decorazione astratta a campiture di colore basate su gradazioni tonali. Il dispiegarsi dei brillanti colori sulle superifici metalliche delle pagine conferisce loro una luminosità nuova, realizzando un esempio di quella "estetica meccanica" che teorizzavano i futuristi.
 



"L'anguria lirica", ideatore ed editore Tullio d'Albisola, suoi anche i testi.
La copertina e i 12 disegni a colori sono di Bruno Munari, oltre a un ritratto in nero di Nicolay Diulgheroff.
Prodotto e assemblato nello storico stabilimento della "Lito-Latta" di Zinola (Savona), nel 1933, in soli 100 esemplari.
I fogli, litografati in lamierino sottilissimo, sono 21, misurano cm 15,5 x 19,5, peso complessivo del libro gr. 700.


Fonti:
http://roma.bloomsburyauctions.com/detail/ROMA-20/646.0
http://www.arte.go.it/eventi/2005/1323.htm

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