Andy Warhol, che nell’ultimo periodo della sua vita si trova sempre più a suo agio nel clima di trionfante consumismo e di uniformità degli anni Ottanta, utilizza la mimetizzazione e il maquillage cromatico, distribuito liberamente sulla superficie invece che in campiture piatte, rivelando, in un’ottica pur sempre seriale, una maggiore volontà espressiva e pittorica che diminuisce l’effetto freddo e meccanico del riporto fotografico e della sua tipica estetica bidimensionale.
Andy Warhol self portrait camouflage
Il termine “camouflage” ha origine etimologica nella lingua francese, dove troviamo la definizione del dizionario Larousse “Camouflage : cacher en modifiant les apparences”.
In senso più generale, camouflage, che trova riscontro nella italianizzazione ‘cammuffamento’, significa nascondere le vere apparenze modificandole fino a farle apparire altre.
In senso più generale, camouflage, che trova riscontro nella italianizzazione ‘cammuffamento’, significa nascondere le vere apparenze modificandole fino a farle apparire altre.
Lo spettatore si deve confrontare con un processo di mascheramento esmascheramento. L’immagine solitamente diretta e apparentemente parlante è costretta a essere considerata sotto altre prospettive, conduce in nuove direzioni e introduce strumenti di riflessione e di analisi inediti.
Andy Warhol camouflage
Andy Warhol camouflage set
Travestimento, mascherata, mimetizzazione sono atti di camouflage compiuti in ambiti diversi con scopi diversi, numerose essendo le varianti nell’uso di questa tecnica, la quale ha legami stretti anche con l’arte, il design e l’architettura.
Alcuni oggetti ispirati al camouflage di Warhol:
Fonti:
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